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Due angoli di Sardegna

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Anche quest’anno abbiamo preso ferie tra la fine di Giugno ed i primi di Luglio, meno gente in giro, giornate lunghe, tempo in genere bello, cosa non meno importante: prezzi più umani.
Siamo tornati in Sardegna a distanza di 5 anni, l’altra volta eravamo stati dalle parti di San Teodoro, a questo giro abbiamo scelto di combinare visite e relax abbinando due zone, anche abbastanza distanti tra loro: la penisola del Sinis e Costa Rei.

Per partire, abbiamo pernottato due notti nei pressi di Cabras, all’agriturismo Is Cortillaris. La camera era un po’ spartana, niente a che vedere con le foto sul sito, però ci siamo stati bene. Avevamo prenotato la mezza pensione: la cena è a menu fisso e se avevamo richieste particolari dovevamo ricordarci di farle la mattina, però tutto quello che abbiamo mangiato era buonissimo. Soprattutto Cabras è un ottimo posto da cui partire a visitare gli stagni, Tharros con i suoi scavi a picco sul mare (incantevole), il villaggio da spaghetti-western di San Salvatore, Oristano, le spiagge di San Giovanni, Putzu Idu e soprattutto Is Aruttas (davvero particolare). Sarebbe stato bello anche fare l’escursione giornaliera all’isola di Mal di Ventre, ma nelle mie condizioni di gestante al sesto mese, sfidare la sorte di un nome che poteva essere profetico sarebbe stato troppo rischioso.

Ci siamo poi spostati poco più a sud, per un pernottamento di una sola notte ad Arbus, al B&B Le 4 stagioni, bella camera, accogliente, le proprietarie molto disponibili, unico problema: il parcheggio! E’ proprio nel centro di Arbus, paesino popoloso di case arroccate lungo vicoli stretti che si dipartono dalla statale, la cui attrattiva principale è il museo del coltello, gratuito, molto interessante. Grazie al consiglio di un’amica, poi, non ci siamo fatti sfuggire un’altra attrattiva di questo paese, dal lato culinario: il ristorante Sa Lolla per una cena tipica e non troppo costosa.
In genere chi si ferma ad Arbus lo fa principalmente per visitare le miniere (Montevecchio, Ingurtosu) e le spiagge di Piscinas o di Scivu. Noi infatti abbiamo scelto di fermarci qui proprio per vedere le dune di Piscinas, affrontando i 7 (ricordo bene?) km di strada a “pavimentazione ecologica” (vale a dire: sterrata) in mezzo al paesaggio incredibile in cui appaiono qua e là gli stabilimenti delle miniere di Ingurtosu, abbandonati da appena 40 anni ma a vederli diresti che non ci passa anima viva da più di un secolo. Le dune me le aspettavo più alte (su Internet avevo letto numeri incredibili), però basta pensare che siamo in un ambiente desertico unico in Italia e non comune in Europa, con vegetazione endemica molto rara, per capire che Piscinas non è una spiaggia come tutte le altre. Purtroppo il mare era mosso, e non abbiamo potuto apprezzare i colori dell’acqua della Costa Verde, e poi non sono riuscita a vedere nemmeno una traccia di un cervo nano o di una Caretta Caretta, ma non mi sono pentita di aver fatto 40 minuti di sterrato per essere arrivata fin lì.
Ripartiti da Arbus verso sud, ci siamo fermati a visitare il Tempio di Antas, imponente in mezzo al nulla della vegetazione ancora molto verde, grazie ad un Giugno piovoso (per chi ha la guida Lonely Planet: occhio! che l’orario di apertura riportato è sbagliato, e rischiate come noi di dover aspettare l’arrivo della cassiera), e poi ad Iglesias per conoscere finalmente di persona Nicoletta, carinissima giramondina, e per visitare il centro storico con le sue chiese, molte delle quali chiuse.

Dopo 3 giorni di vacanza itinerante come piace a noi, quest’anno ci siamo poi voluti (e dovuti, per via della pancia in crescita) concedere anche 7 giorni di nullafacenza in riva al mare. Stanziati a Costa Rei, in un appartamento carino e assai comodo soprattutto per la terrazza ampia e ventilata, ci siamo mossi solo per andare a sperimentare nuove spiagge e calette senza però fare troppi chilometri, e per visitare Cagliari in un pomeriggio seguito dalla cena con spaghetti alla bottarga alla storica trattoria Lillicu.
Anche a Cagliari la Lonely Planet ci ha giocato un brutto scherzo con gli orari, facendoci arrivare belli tranquilli al museo archeologico quando invece stava già chiudendo.
Tra le spiagge più belle che abbiamo visto in questa zona: Punta Molentis anche se c’era molta gente (ed era fine Giugno, mi chiedo cosa ci sarà ad Agosto!) Cala Sinzias, Cala Pira e Piscina Rei (soprattutto perché è ampissima ed è la meno affollata).

Come zona ci è piaciuta molto, è adatta ad una vacanza di relax, il mare è splendido e non c’era così tanto vento come nella costa occidentale. E’ un po’ scomoda da raggiungere per chi arriva e riparte da Olbia come noi: 3 ore e mezzo di macchina, con la nostra andatura tranquilla, fortuna che il traghetto al ritorno l’avevamo di pomeriggio. Anche ad Olbia abbiamo avuto modo finalmente di incontrare un’altra giramondina doc, la vulcanica Giovanna insieme al suo Paolo.

Il traghetto Moby infine ci ha riportati in Toscana… a Piombino invece che a Livorno, pazienza! Questo disguido è toccato a molti viaggiatori quest’anno. In cambio abbiamo la possibilità di usufruire di un biglietto Olbia – Livorno per il prossimo anno… faremo questo “sacrificio” e trascorreremo le nostre ferie in Sardegna anche l’estate prossima!


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